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Massimiliano Altobelli, Investigatore Privato a Roma, autorizzato dalla Prefettura dal 1995, svolge personalmente indagini con l'ausilio della più moderna tecnologia investigativa, fornendo al committente prove legalmente valide. Consulenze e Preventivi gratuiti 24/24 - 7/7. Tel.: 336.340.007 http://www.maximedetective.net

mercoledì 8 aprile 2015

“Prendere il cellulare dell’ex fidanzata per leggere gli sms è rapina”


Dico: Finalmente! Sono mesi e mesi che dico ai Clienti di non pensare a nessun tipo di attività che comprende l'uso del cellulare del proprio coniuge e/o fidanzato perchè è un illecito!
Altresì dico sempre i dubbi si RISOLVONO avendo le prove da una investigazione privata, che permetterà di ottenere prove valide in Tribunale, relazioni dettagliate e fotografie e/o filmati che non lasciano alcun dubbio. 

Purtroppo invece ci sono molti "colleghi" e molti abusivi totali (ad esempio negozianti che vendono apparati investigativi) che consigliano "caldamente" di inserire spy software nei telefoni del coniuge o del fidanzato/a e così via.. Ovviamente i Clienti sono tutti contenti di vedere copia dei messaggi e di sentire il proprio coniuge che parla al telefono, sottovalutando il rischio che stanno correndo, per il GRAVE REATO che stanno facendo..

Dopo questa Sentenza della Cassazione spero che non si prenda più alla "leggera" questa situazine, anzi questa abitudine..

In poche parole la riassumo così: "cari" i miei "colleghi" è ora di finirla di trafficare in tabulati telefonici e in spysoftware telefonici perchè FINALMENTE il reato che commettete e/o che fatte commettere ai Vostri Clienti è giudicato molto severamente, in quanto considerato molto grave..

Poi ci saranno pure persone che fanno questo tipo di avvità senza essere consigliati da pseudo colleghi, ci mancherebbe.. ma sono anni che dico e scrivo ovunque di dubitare quanto si leggono annunci del tipo: investigazioni fai da te..oppure apparati per fare da soli gli investigatori privati.. 

Poi ecco che succede..che una persona venga condannata per rapina! Pensate a quanto "deve essere bello" (inronicamente ovviamente) avere precedenti per rapina.. una bellezza..


Massimiliano Altobelli - Investigatore Privato a Roma




“Prendere il cellulare dell’ex fidanzata per leggere gli sms è rapina”.




È così la Cassazione ha condannato a due anni e due mesi un giovane che aveva rubato il telefonino. "L'instaurazione di una relazione sentimentale fra due persone appartiene alla sfera della libertà e rientra nel diritto inviolabile all’autodeterminazione fondato sull'articolo 2 della Costituzione".

La gelosia che diventa reato. Anche grave come la rapina. E così chi si impossessa di un cellulare, sottraendolo al legittimo proprietario, al solo fine di “prendere cognizione dei messaggiche la persona offesa abbia ricevuto da altro soggetto” commette una rapina e in più “violando il diritto alla riservatezza” perché incide “sul bene primario dell’autodeterminazione della persona nella sfera delle relazioni umane”. È così la Cassazione ha condannato a due anni e due mesi un giovane che aveva rubato il cellulare della ex strattonandola ed entrando in casa sua.
Con questa decisione, i supremi giudici hanno stabilito che la finalità di sottrarre un cellulare per leggerne il ‘contenuto’ “integra pienamente il requisito dell’ingiustizia del profitto morale”. In questo caso, “la pretesa” di un 24enne pugliese di “‘perquisire il telefono della ex fidanzata alla ricerca di messaggi, dal suo punto di vista compromettenti, assume i caratteri dell’ingiustizia manifesta, proprio perché, violando il diritto alla riservatezza, tende a comprimere la libertà di autodeterminazione della donna“.
Inoltre la Cassazione – con il verdetto 11467 della Seconda sezione penale, depositato oggi – ricorda che “l’instaurazione di una relazione sentimentale fra due persone appartiene alla sfera della libertà e rientra nel diritto inviolabile all’autodeterminazione fondato sull’articolo 2 della Costituzione, dal momento che non può darsi una piena ed effettiva garanzia dei diritti inviolabili dell’uomo (e della donna) senza che sia rispettata la sua libertà di autodeterminazione”. Per la Suprema Corte, “la libertà di autodeterminazione nella sfera sessuale comporta la libertà di intraprendere relazioni sentimentali e di porvi termine” e nessuno può avanzare “la pretesa” di “perquisire” i cellulari altrui, soprattutto delle ex e degli ex, per cercare ‘prove’ di nuove o preesistenti relazioni.
Il giovane uomo aveva cercato di difendersi sostenendo che la sua azione non era stata “ingiusta” perché voleva solo “dimostrare al padre della sua ex fidanzata, attraverso i messaggini telefonici, i tradimenti perpetrati dalla figlia“. Questa ‘spiegazione’ non ha impedito la condanna per rapina e a nulla è servito all’imputato far presente che nella fase cautelare il Tribunale del riesame “aveva escluso il reato di rapina reputando insussistente il requisito dell’ingiustizia del profitto.

Fonte: ilfattoquotidiano.it

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