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Massimiliano Altobelli, Investigatore Privato a Roma, autorizzato dalla Prefettura dal 1995, svolge personalmente indagini con l'ausilio della più moderna tecnologia investigativa, fornendo al committente prove legalmente valide. Consulenze e Preventivi gratuiti 24/24 - 7/7. Tel.: 336.340.007 http://www.maximedetective.net

sabato 23 novembre 2013

Pubblica giudizio negativo su Tripadvisor, gestori del locale la querelano..


Trovo che questo articolo sia molto interessante.. è vero che si possono esprimere propri giudizi e che questo risulta molto utile per gli altri utenti della rete, ma un limite ci deve essere, altrimenti si rischia di leggittimare la concorrenza sleale e/o creare dei danni ad altre persone ingiustamente.
Massimiliano - Investigatore Privato a Roma







giovedì 21 novembre 2013

La targa "scompare" come nelle auto di 007, denunciato!




Bè, che dire.. sinceramente chi può dire di non aver mai sognato un tale meccanismo.. però, ovviamente, per timore delle conseguenze non si è mai pensato di realizzarlo.. Massimiliano - Investigatore Privato a Roma







Compra casa davanti a ex moglie e installa statua di dito medio gigante



Altra notizia particolare degna di nota.. bè, che dire.. si commenta da solo.. molte persone si troveranno d'accordo e molte altre no.. Io penso che per arrivare a tanto, sicuramente la separazione non l'aveva presa bene.. mi sembra evidente.. Massimiliano - Detective Privato a Roma






Compra casa davanti a ex moglie e installa statua di dito medio gigante


Si chiama Alan Markovitz l'uomo di 59 anni di Detroit che ha acquistato un'abitazione davanti a quella della ex moglie e ha trovato un originale modo per non farsi dimenticare dalla donna. Alan, proprietario di uno strip club, ha fatto installare nel giardino della nuova casa una statua in bronzo, rivolta verso le finestre della ex moglie, che riproduce un dito medio gigante. Le immagini sono state postate su Twitter dalla figlia della ex moglie di Markovitz





Nella mia solita ricerca in rete di notizie stravaganti ho trovato questa che mi pare molto particolare..
Massimiliano






Investigatore Privato Roma

Cassazione: moglie spendacciona non ha diritto all'assegno di mantenimento.





Ritengo che sia una sentenza molto importante e che possa portare anche opportunità in più di lavoro nel settore investigativo. Infatti potrebbe risultare utile svolgere indagini per portare in Tribunale le prove del reale tenore di vita condotto dal coniuge.
Massimiliano Altobelli - Investigatore Privato a Roma








Cassazione: moglie spendacciona non ha diritto all'assegno di mantenimento
19-Novembre-2013


ROMA - Perde il diritto all'assegno di mantenimento e viene punita con l'addebito nella causa di separazione, la moglie dedita allo shopping sfrenato che, per soddisfare la sua nevrosi da acquisto compulsivo, non esita a sottrarre soldi a parenti e conoscenti per comperarsi vestiti, borsette e gioielli dai costi sempre più elevati. Lo sottolinea la Cassazione introducendo la «patologia dell'uso incontrollato di denaro per effettuare ossessivamente acquisto di beni mobili» tra i comportamenti che mettono in crisi il matrimonio.

Così la Suprema Corte - con la sentenza 25843 della Prima sezione civile, presidente Corrado Carnevale, relatore Massimo Dogliotti - ha negato a una cinquantottenne signora separata di Pisa, sulla scia di quanto già stabilito dalla Corte di Appello, il diritto a ricevere dall'ex marito di cinque anni più anziano l'assegno di mantenimento da duemila euro mensili che le era stato accordato dal Tribunale di Pisa nel 2007.

In appello alla donna era stata attribuita la responsabilità del naufragio matrimoniale per via del suo vizio fuori controllo, mentre in primo grado i giudici avevano escluso l'addebito. La protagonista di questa vicenda - sulla quale le persone coinvolte hanno fatto espressa richiesta di privacy - ha fatto ricorso in Cassazione sostenendo di non essere «imputabile» come colpevole del fallimento della sua unione coniugale dal momento che la consulenza tecnica aveva evidenziato che era affetta da un disturbo della personalità che la spingeva a spendere. I supremi giudici le hanno risposto che dagli atti è sì emersa la diagnosi di shopping compulsivo «caratterizzata da un impulso irrefrenabile ed immediato ad acquistare e da una tensione crescente alleviata soltanto acquistando beni mobili», ma è emerso anche che era «lucida e orientata nei parametri spazio temporali nei confronti delle persone e delle cose» ed era da escludere che fosse incapace di intendere e volere.

Inoltre al colloquio con gli specialisti si era presentata «curata nell'aspetto e nell'abbigliamento, adeguata nel comportamento, ed ha risposto con attenzione e concentrazione, con la memoria perfettamente integra». Alla Cassazione non è rimasto che concludere per la «piena imputabilità» della signora rilevando che «sicuramente i comportamenti riscontrati, pacificamente sussistenti (furti di denaro ai familiari ed ai terzi, acquisti particolarmente frequenti e fuori misura di beni mobili) configurano violazione dei doveri matrimoniali».

giovedì 14 novembre 2013

Un investigatore per spiare la ex moglie, a processo per stalking..



Quinto di Treviso, denuncia stalking investigatore privato

Quinto di Treviso, denuncia stalking investigatore privato


Potrebbe interessarti:http://www.trevisotoday.it/cronaca/denuncia.stalking.investigatore-privato-quinto-di-treviso
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Casi come quello riportato di seguito possono verificarsi spesso a chi fà il mio mestiere. Infatti è fondamendale capire se il cliente che vuole conferire un incarico sia intenzionato, tramite il mio operato,  solo ad appagare una sua curiosità oppure necessita di risultati seri e legali. Infatti la Legge vigente impone che si possono effettuare investigazioni private solo per committenti, regolarmente identificati e registrati nell'apposito registro (ai sensi sgeli artt. 135 e seg. del T.U.L.P.S.), che debbano "far valere o difendere un loro diritto in sede giudiziaria". Quindi nel caso specifico ritengo che un Investigatore Privato possa fare indagini su una ex moglie, solo ed esclusivamnete in pochissimi casi. Ad esempio per dimostrare un'eventuale attività lavorativa non dichiarata in fase di separazione che implicherebbe una revisione dell'assegno del mantenimento. Indagini per monitorare la ex moglie al fine di capire se abbia o meno una relazione sentimentale ritengo non si possano fare perchè sarebbero un'interferenza nella vita privata altrui. Massimiliano

Quinto di Treviso, denuncia stalking investigatore privato





Quinto di Treviso, denuncia stalking investigatore privato

Quinto di Treviso, denuncia stalking investigatore privato
Un investigatore per spiare la ex moglie, a processo per stalking.


Un 45enne di Quinto di Treviso ha incaricato un investigatore privato di fotografare la ex con il nuovo fidanzato, si è ritrovato davanti al giudice
Quinto di Treviso, denuncia stalking investigatore privato
Un 45enne di Quinto di Treviso ha incaricato un investigatore privato di fotografare la ex con il nuovo fidanzato, si è ritrovato davanti al giudice
Voleva far spiare la ex compagna, per questo ha contattato un investigatore privato, ma ora si ritrova a processo con l’accusa di stalking. Protagonista della vicenda un 40enne residente a Quinto di Treviso accusato dalla ex moglie di averle reso la vita un inferno.
La storia, tra i due, era terminata nel lontano 2008 quando la donna aveva scoperto una relazione extraconiugale del marito. Ma lui non c’è stato al divorzio. Ha cominciato a pedinarla e a chiamarla ripetutamente al telefono, convinto che anche lei avesse un amante. E proprio per questo ha incaricato un investigatore di scoprirlo, ma la donna se ne è accorta e lui è finito davanti al giudice. 

da: Trevisotoday.

Investigatore Privato a Roma




Quinto di Treviso, denuncia stalking investigatore privato
La storia, tra i due, era terminata nel lontano 2008 quando la donna aveva scoperto una relazione extraconiugale del marito. Ma lui non c’è stato al divorzio. Ha cominciato a pedinarla e a chiamarla ripetutamente al telefono, convinto che anche lei avesse un amante. E proprio per questo ha incaricato un investigatore di scoprirlo, ma la donna se ne è accorta e lui è finito davanti al giudice. 

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di Treviso, denuncia stalking investigatore privato
Voleva far spiare la ex compagna, per questo ha contattato un investigatore privato, ma ora si ritrova a processo con l’accusa di stalking. Protagonista della vicenda un 40enne residente a Quinto di Treviso accusato dalla ex moglie di averle reso la vita un inferno.

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Maria, vive in casa con il marito e l'amante: Non riuscivo a scegliere tra loro due

..continua la mia ricerca di notizie "particolari" in rete..

che aggiungere.. una scelta molto singolare, ma se accettata da tutti, adulti e sani di mente.. tanti auguri.. libere scelte. Massimiliano






Maria, vive in casa con il marito e l'amante: Non riuscivo a scegliere tra loro due 






LONDRA - «Non sono riuscita a scegliere». è questa la giustificazione di Maria, mamma di sue bambini che vive insieme a marito e amante.Maria lasciò suo marito Paul, dopo una lunga relazione e due ragazzi di 16 e 12 anni.
«Non immaginavo sarebbe stato tanto doloroso vivere senza di lui e mi sono presto resa conto che non potevo rinunciare a Paul», racconta al Mirror.
Il motivo della rottura si chiama Peter, un altro uomo entrato nella sua vita che però era diventato indispensabili.
Marito e amante hanno sorprendentemente stretto amicizia così è stata presa la bizzarra decisione: essere una grande famiglia allargata.
La donna vive in casa con i suoi due ragazzi il marito e l'amante.
«La gente crede che siamo strani, ma noi ci amiamo», l'amate dorme sul divano e il marito in un'altra stranza «Non dormiamo mai tutti insieme in una stanza anche se poi ho rapporti sessuali con entrambe».
Dopo qualche difficoltà iniziale tra i tre si è stabilito un equilibrio e paradossalmente l'unica ad essere gelosa è proprio Maria.


Investigatore Privato a Roma

mercoledì 13 novembre 2013

Chi gioca al pc in ufficio rischia il licenziamento..


Chi gioca al Pc in ufficio rischia il licenziamento..



Bè, francamente non posso che essere d'accordo con questa sentenza di Cassazione.. come si può pensare di essere pagati da altri (Stato compreso) e perdere tempo giocando al pc?? Certo se poi pensiamo che molte persone sono state assunte, ma non sanno come impiegarle e cosa fargli fare.. allora è diverso… Massimiliano







Roma, 7 novembre 2013 – Rischia di essere licenziato il dipendente sorpreso a giocare, anche per ore, al computer in ufficio invece di svolgere il suo lavoro. Lo si evince da una sentenza con cui la Cassazione ha accolto il ricorso di una societa’ contro un verdetto della Corte d’appello di Roma che aveva dichiarato la nullita’ del licenziamento intimato a un dipendente accusato di “avere utilizzato, durante l’orario di lavoro, il computer dell’ufficio per giochi, con un impiego – si legge nella sentenza depositata oggi – calcolato nel periodo di oltre un anno, di 260-300 ore”, provocando cosi’ “un danno economico e di immagine all’azienda”. I fatti risalgono al 2007: in primo grado, il tribunale di Roma confermo’ il licenziamento, mentre la Corte d’appello decise di annullarlo, condannando il datore di lavoro a riassumere entro 3 giorni il dipendente o a risarcirlo con 6 mensilita’. La decisione dei giudici di secondo grado era stata motivata dal fatto che, nella lettera di contestazione, si faceva “riferimento ad un solo episodio concreto”, restando cosi’ per il resto “generica e tale da non consentire al lavoratore una puntuale difesa”. La sezione lavoro della Cassazione ha accolto invece il ricorso dell’azienda sottolineando che “l’addebito mosso al lavoratore di utilizzare il computer in dotazione a fini di gioco non puo’ essere ritenuto logicamente generico per la sola circostanza della mancata indicazione delle singole partite giocate abusivamente dal lavoratore”. Per la Suprema Corte e’ “dunque illogica” la motivazione della sentenza d’appello “che lamenta indicazione specifica delle singole partite giocate, essendo il lavoratore posto in grado di approntare le proprie difese anche con la generica contestazione di utilizzare in continuazione, e non in episodi specifici isolati, il computer aziendale”. La Corte d’appello di Roma, dunque, dovra’ riaprire il caso “non considerando generica la lettera di contestazione da cui poi e’ conseguito il licenziamento”, concludono i giudici di ‘Palazzaccio’. (AGI) .


Investigatore Privato Roma


lunedì 4 novembre 2013

Lasciano solo figlio 5 anni e vanno al night, denunciati


Gran signori.. persone per bene..  capita spesso nella mia professione di accertare queste situazioni.. purtroppo.. Massimiliano


Lasciano solo figlio 5 anni e vanno al night, denunciati




Udine, 3 novembre 2013 – Va in un locale notturno con il convivente e lascia il figlio di cinque anni solo in casa. Per questo una donna di 22 anni, M.M.C.D. e il suo convivente C.D.M.V (25) sono stati denunciati dai Carabinieri per abbandono di minore. L’episodio è avvenuto a Pasian di Prato (Udine) dopo l’allarme al 112 dato da alcuni vicini di casa ai quali il bambino si era rivolto, spaesato e impaurito, dopo essersi trovato inaspettatamente solo in casa. A seguito dell’episodio il bambino è stato tolto alla madre e affidato a una struttura protetta. (ANSA


Investigatore Privato a Roma

Lasciano solo figlio 5 anni e vanno al night, denunciati


Gran signori.. persone per bene..  capita spesso nella mia professione di accertare queste situazioni.. purtroppo.. Massimiliano


Lasciano solo figlio 5 anni e vanno al night, denunciati




Udine, 3 novembre 2013 – Va in un locale notturno con il convivente e lascia il figlio di cinque anni solo in casa. Per questo una donna di 22 anni, M.M.C.D. e il suo convivente C.D.M.V (25) sono stati denunciati dai Carabinieri per abbandono di minore. L’episodio è avvenuto a Pasian di Prato (Udine) dopo l’allarme al 112 dato da alcuni vicini di casa ai quali il bambino si era rivolto, spaesato e impaurito, dopo essersi trovato inaspettatamente solo in casa. A seguito dell’episodio il bambino è stato tolto alla madre e affidato a una struttura protetta. (ANSA


Investigatore Privato a Roma

Getta una borsa con la cocaina dalla finestra ma dimentica la macchina fotografica, arrestato


..che aggiungere.. Massimiliano



Getta una borsa con la cocaina dalla finestra ma dimentica la macchina fotografica, arrestato






Bolzano, 4 novembre 2013 – Credeva oramai di averla scampata. La perquisizione che intorno all’una di notte i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Merano stavano effettuando nella sua abitazione stava volgendo al termine senza pericoli e riteneva che i militari non si fossero accorti del fatto che, prima dell’inizio delle operazioni, da una delle finestre della casa una borsa era volata in giardino.
In realtà i militari, prima di procedere al controllo dell’appartamento, al terzo piano di in una palazzina del centro cittadino, avevano circondato lo stabile ed uno dei Carabinieri di copertura aveva notato che qualcosa era volato giù dai piani superiori e si era già messo alla ricerca, fin quando aveva trovato una borsa. Apparentemente al suo interno non c’era niente di strano: dei vasetti di omogeneizzati per bambini, un bilancino e, in una tasca laterale, una macchinetta fotografica.
Verificando meglio però il contenuto dei vasetti i militari hanno trovato il loro reale contenuto: ben 11 sacchetti contenenti circa 1 grammo ciascuno di cocaina.
Impresse nella macchina fotografica c’erano poi, fra le immagini scattate, numerose fotografie che ritraevano proprio l’uomo del quale stavano perquisendo l’abitazione, un kosovaro di 37 anni già noto alle forze dell’ordine.
A quel punto per lui ogni tentativo di difendersi da eventuali accuse è risultato vano e sono scattate le manette, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre la droga, il bilancino e la somma contante di 4.500 euro, sospetto provento dell’attività di spaccio, sono stati posti sotto sequestro.


Trova un ladro nel box, lo chiude dentro fino all’arrivo dei Carabinieri

Giustissimo.. ottima mossa..




Trova un ladro nel box, lo chiude dentro fino all’arrivo dei Carabinieri









Milano, 2 novembre 2013 - Quando ha sorpreso il ladro mentre rovistava nel box di casa sua, ha agito con grande freddezza: ha chiuso la cler dietro di lui e ha atteso l’arrivo dei carabinieri, che hanno arrestato il malvivente. E’ successo ieri sera alla periferia di Vanzago. Il padrone di casa, 54 anni, si trovava nella sua villetta, in compagnia della moglie. A un tratto la donna sente dei rumori provenire dal garage e chiede al marito di andare a controllare. L’uomo esegue, scende, raggiunge il garage dell’abitazione e con un certo stupore scopre che, nel box, c’è un uomo che cerca di mettere qualcosa in uno zaino. Senza scomporsi il padrone di casa ha chiuso dentro il ladro, premurandosi di bloccare la maniglia della porta metallica con alcuni giri di filo di ferro. Poi ha chiamato a gran voce la moglie, dicendogli di comporre il 112. Dopo poco sono arrivati i carabinieri, che hanno ”liberato” il ladro, un rumeno pregiudicato e senza fissa dimora di 34 anni, arrestandolo per tentato furto: nel suo zaino, quattro bottiglie di vino, che il padrone di casa custodiva in garage. (Corriere.it)


Lei non lo vuole e lui gli brucia la casa,arrestato



Capita spesso che si rivolgano a me persone che vorrebbero effettuare investigazioni su ex solo per avere maggiori informazioni o forse per poi compiere azioni come queste riportate nell'articolo. 
Tali indagini, oltre che illegali, renderebbero l'investigatore privato complice del suo cliente.
Massimiliano




Lei non lo vuole e lui gli brucia la casa,arrestato






Varese, 2 novembre 2013 – Non voleva arrendersi all’idea di essere continuamente respinto da quella donna della quale si era invaghito e per questo la scorsa notte ha raggiunto la sua abitazione dando fuoco a una cascina attigua. E’ accaduto a Cazzago Brabbia, in provincia di Varese. Subito si e’ capito che l’incendio aveva origine dolosa. Le indagini dei carabinieri, arrivati sul posto insieme ai Vigili del fuoco, hanno permesso di appurare che la donna era da mesi vittima di stalking da parte di un 35enne della zona che sperava di avere una relazione con lei. Questo e’ solo l’ultimo di una lunga serie di gesti che avevano reso infernale la vita della 39enne: appostamenti, pedinamenti, telefonate, messaggi, talvolta sarebbe arrivato a schiaffeggiarla. La 39enne non aveva mai voluto denunciare il suo calvario per un misto di paura e una specie di compassione nei confronti di quello spasimante ma a fronte di quanto accaduto la scorsa notte si e’ decisa a raccontare tutto. I carabinieri hanno rintracciato poco piu’ tardi il govane che avrebbe gia’ ammesso di essere l’autore del rogo e per questo e’ stato arrestato con le accuse di atti persecutori e incendio doloso. (AGI)



Ciechi per il fisco, beccati alla guida di un’auto: denunciati

Continua la mia ricerca in rete delle notizie più singolari.

A volte anche nella mia professione di investigatore privato mi capita di trovarmi a smascherare falsi invalidi o persone che si assentano dal lavoro in stato di malattia, quando poi in realtà svolgono altre professioni. Truffatori! Massimiliano




Ciechi per il fisco, beccati alla guida di un’auto: denunciati






Bari, 4 novembre 2013 - Non vedenti totali, con tanto di pensione d’invalidità civile e indennità di accompagnamento. Eppure in grado di guidare l’auto. Lo hanno scoperto i militari della Guardia di Finanza, che hanno smascherato due fratelli cinquantenni di Molfetta, nel Barese. Affetti entrambi da forme di retinopatia, negli anni sono riusciti a ottenere dall’Inps prima una invalidità civile parziale e poi totale con accompagnamento. Senza averne diritto.
I due leggevano i volantini promozionali, guidavano e parcheggiavano l’auto, accompagnavano i figli a scuola, andavano da soli al supermercato, selezionavano con cura dagli scaffali i prodotti da acquistare, scendevano con disinvoltura le scale della stazione ferroviaria per prendere il treno e attraversavano pericolosi incroci stradali. Insomma, i due fratelli, uno “cieco assoluto” da 10 anni e l’altro da 6, sono risultati assolutamente abili a svolgere le mansioni della vita quotidiana.
Oltre alla denuncia, nei loro confronti è scattato un provvedimento di sequestro pari a circa 140mila euro, tra immobili, terreni e conti correnti bancari, corrispondente all’importo percepito indebitamente. Circa 83mila euro sono stati sequestrati all’uomo che da dieci anni era riuscito a ottenere pensione e accompagnamento, 55mila euro al fratello, a cui sei anni fa era stato diagnosticato estinto il campo visivo. (TgCom24)